Fave

Soffio di Grano & Curiosità – Fave

Fave - Soffio di Grano & Curiosità - Giugno

Fave

La pianta delle fave, Vicia faba, è originaria dell’Asia ed è coltivata da sempre sia per l’alimentazione umana sia per quella animale. In Italia è particolarmente diffusa nelle isole e nelle regioni meridionali.

Racchiusi all’interno di baccelli, i semi sono di forma rotondeggiante, appiattita e di diversa sfumatura di verde.

Le fave appartengono alla classe dei legumi ed in commercio si trovano fresche, secche o surgelate. In alcuni punti vendita, all’ingresso è indicata la presenza o meno di fave fresche, soprattutto durante la stagione di maggio, giugno e luglio.

➡️ Sono le piante più facili da coltivare, nonché le più diffuse e antiche del mondo: infatti solo nel Mediterraneo si stima che le fave siano presenti da circa 8000 anni !

➡️ Come tutti i legumi le fave hanno un sacco di nutrienti, e soprattutto contengono tantissimi minerali fondamentali: il maggiore è il ferro, ma contengono anche lo zinco e il manganese. La fava offre inoltre un buon apporto di proteine e vitamine.

➡️ Con le fave si fa anche una buona farina, che viene utilizzata come base di uno dei piatti vegetariani più amati dell’Etiopia, l’Hilibet. Questo piatto viene cucinato con farina di fave, aglio, cipolle, pepe verde e altre spezie profumate. Ma la farina di fave è usata anche in Europa per rinforzare altre farine: è contenuta anche in quella usata per impastare le baguette francesi.

➡️ Gli antichi Greci sarebbero arrivati addirittura a proibirne il consumo.
Secondo una leggenda, a vietarne il consumo sarebbe stato lo stesso Pitagora, nel percorso di purificazione perseguito dal filosofo greco e dai suoi discepoli.
Ai pitagorici sarebbe stato persino proibito toccarle, tanto che, stando alla leggenda, lo stesso Pitagora, inseguito dai sicari del tiranno Cilone, avrebbe preferito farsi uccidere piuttosto che attraversare un campo di fave per mettersi in salvo.

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Polpette

Soffio di Grano & Curiosità – Polpette

Polpette - Soffio di Grano & Curiosità - Maggio 2020

Polpette

Non si sa con certezza da cosa derivi il nome polpetta. Alcuni sostengono che provenga dal termine francese paupière (che significa palpebra), per via della loro rotondità, altri che sia dovuto all’ingrediente principale: la polpa di vitello.

Questa pietanza ha origini antichissime, se n’è sentito parlare sin dal Quattrocento nei manuali di cucina dell’epoca. Nel corso dei secoli la loro preparazione è cambiata, potevano essere cotte allo spiedo come degli involtini oppure potevano venire fritte o passate in forno.

➡️ PAESE CHE VAI… POLPETTA CHE TROVI !

La fama delle polpette è arrivata anche oltreoceano: negli Stati Uniti sono le protagoniste del piatto italo-americano più famoso, ovvero spaghetti e polpette. La ricetta di questa pietanza cambia molto da Stato a Stato: a sud, ad esempio, sono più speziate e grandi, ed esiste anche la versione chiamata “porcupine” che prevede l’aggiunta di riso. 🍝

In Afghanistan sono un piatto tradizionale da consumare insieme alle zuppe casalinghe. In Germania sono chiamate Klopse e sono accompagnate da una salsa ai capperi.

in Grecia vengono farcite anche con il riso, in Spagna sono accompagnate da una salsa al pomodoro e in Norvegia sono servite insieme a patate bollite, marmellata di mirtillo rosso, piselli lessati e cipolle caramellate.

In Svezia, le polpette sono il piatto nazionale, sono chiamate köttbullar e vengono aromatizzate con pepe bianco, sale e pimento, noto anche come pepe garofanato.

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Cavolo rosso

Soffio di Grano & Curiosità – Cavolo Rosso

Cavolo Rosso - Soffio di Grano & Curiosità - Maggio 2020

Cavolo Rosso

C’è chi lo chiama “Brassica oleracea”, chi “capitata f. rubra”, anche se con buona probabilità è decisamente più conosciuto con il nome di cavolo rosso (anche detto cavolo viola).

Come nel caso di molte altre verdure, la particolare colorazione è data dalla presenza di antociani, i famosi antiossidanti che donano agli ortaggi sfumature tendenti al viola.

Si tratta di una specie molto diffusa nel Nord Europa, nelle Americhe e in Cina. Richiede un terreno ben concimato, con un’umidità sufficiente alla sua vegetazione.
❄️ A differenza della cultivar bianca, questa varietà resiste meglio al freddo e non ha bisogno di essere convertita in crauti per garantirne la disponibilità nel periodo invernale.

➡️ CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI

Rispetto al cavolo verde, quello rosso ha un contenuto 10 volte superiore di pro vitamine A ed il doppio del ferro. Inoltre, è particolarmente ricco di vitamine A, C, e K.
Dotati di un effetto positivo anche sul metabolismo, i polifenoli contenuti aiutano a mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue.

➡️ COLORAZIONE E PH

Questo ortaggio cambia colore a seconda del PH del terreno:
sui terreni acidi, le foglie del cavolo rosso crescono rosse o rosa o magenta, sui terreni neutri porpora, mentre in quelli alcalini diventano blu o gialle o verdastre. 

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Strudel

Soffio di Grano & Curiosità – Strudel

Strudel - Soffio di Grano & Curiosità - Maggio 2020

Strudel

Oggi parliamo di un dolce originario di Vienna, e famoso in tutto il mondo: lo Strudel 😋

Innanzitutto, il suo nome originale è “Wiener Apfelstrudel”, che letteralmente significa “Strudel di mele”.

Il suo ripieno consiste solitamente di mele in agrodolce tagliate a foglia (liberate dal nocciolo e dalla buccia), uvetta scura e pangrattato al burro. Il tutto viene poi condito con cannella in polvere e zucchero semolato, per poi essere cotto in forno.

☝️La pasta strudel non è da confondere con la pasta frolla e nemmeno con la pasta sfoglia! Si tratta di una pasta croccante e sottilissima a base di farina, acqua, uova e olio di semi, che può essere ricoperta di zucchero a velo a fine cottura.

Qualche curiosità in più sullo Strudel:

➡️ Le varietà di mele acide adatte alla preparazione di questo dolce sono chiamate “Strudlers” nei mercati settimanali austriaci.

➡️ Il più grande strudel di mele del mondo è stato preparato a Kaprun, in Austria, il 15 agosto 2015. La sua lunghezza era di ben 752 metri !

➡️ Il termine Strudel deriva dal tedesco, tradotto letteralmente in Italiano significa “vortice” e deriva dalla particolare struttura di questo dolce.

➡️ Questo dolce è una variante dell’antico dolce turco “baklava” ed arrivò in Europa grazie al sultano Solimano il Magnifico che avrebbe diffuso la ricetta nel 1526 a seguito della sconfitta degli ungheresi e dei quasi duecento anni di dominazione ottomana.

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Pepe

Soffio di Grano & Curiosità – Pepe

Pepe - Soffio di Grano & Curiosità - Aprile 2020

Pepe

Sapevate che il pepe è la spezia più utilizzata in tutta la storia dell’umanità? 😮

Tutte le varietà di pepe (bianco, nero, verde o rosso) derivano da un’unica pianta rampicante, il Piper nigrum. Le differenze derivano dal diverso grado di maturazione della bacca al momento della raccolta, e dal diverso processo di lavorazione cui sono successivamente sottoposte. A ciò si aggiunge che il prodotto può caratterizzarsi in modo specifico a seconda del terreno, delle condizioni climatiche e delle diverse modalità di coltivazione cui è sottoposto (un po’ come succede per il vino o per l’olio extravergine d’oliva).

➡️ La sua storia è antichissima: nei paesi asiatici è stato uno dei primi prodotti ad essere commercializzato, in particolare in India, dove veniva utilizzato in praticamente tutti gli alimenti, oltre ad essere anche usato per curare diverse patologie.

Tuttavia, non vi è alcun riscontro medico che tali trattamenti potessero apportare alcun beneficio.
Inoltre, il pepe è tendenzialmente sconsigliato ai pazienti operati all’addome o con ulcera addominale in corso, proprio per via del suo effetto irritante.

🔥 Il pepe riceve la sua piccantezza quasi completamente dalla piperina, una sostanza che si trova sia nella polpa che nel seme.
In confronto alla capsaicina contenuta nei peperoncini, la piccantezza data dalla piperina è circa 100 volte meno intensa a parità di peso! 

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Zucchero di Canna

Soffio di Grano & Curiosità – Zucchero di Canna

Zucchero di canna - Soffio di Grano & Curiosità - Aprile 2020

Zucchero di Canna

Sicuramente conosci già il famoso “zucchero di canna”: ti sei mai domandato da cosa dipenda il suo colore bruno? 

Ne sentiamo spesso “di tutti i colori” a proposito di zucchero, dalle leggende sul caramello aggiunto per favorire la colorazione, alla candeggina utilizzata come sbiancante 😅
Inutile dire che si tratta generalmente di bufale, facciamo un po’ di chiarezza su questo dolcificante!

➡️ Lo zucchero viene estratto dalla spremitura dei succhi della barbabietole o della canna da zucchero, successivamente portati a cristallizzazione tramite l’evaporazione. Lo zucchero grezzo è composto principalmente da saccarosio e melassa, naturalmente contenuti nella pianta di partenza. E’ proprio la melassa a donare il caratteristico colore ambrato allo zucchero grezzo, di intensità variabile a seconda della concentrazione.

➡️ Lo zucchero grezzo potrebbe risultare poco adatto per l’uso comune come dolcificante, anche per via del suo gusto marcato. Per questo motivo, prima della fase di cristallizzazione, generalmente si procede con il processo di purificazione dei succhi. Questo, al contrario di molte notizie fuorvianti che circolano in rete, avviene principalmente tramite centrifugazione e carbonatazione (ovvero la precipitazione dei prodotti della reazione tra idrossido di calcio e anidride carbonica, due composti aggiunti a questo fine. Inoltre questi composti sono innoqui per la salute alle concentrazioni utilizzate. anche per via della loro reazione di neutralizzazione reciproca).

Le diverse varietà di zucchero di canna differiscono principalmente per la quantità di melassa presente al termine della lavorazione, che avviene in misura minore rispetto allo zucchero bianco. In altre parole, lo zucchero di canna altro non è che normale zucchero, con una percentuale di melassa più o meno elevata.

➡️ Occorre distinguere tra zucchero prodotto dalla canna da zucchero, e quello prodotto dalle barbabietole. Nel primo caso, la melassa, presente in percentuali variabili, dona allo zucchero il caratteristico aroma, mentre nel secondo caso il sapore è meno gradevole e richiede una maggiore lavorazione per ottenere un prodotto con meno melassa.

Se volete approfondire l’argomento, vi consiglio un video molto interessante del prof. Dario Bressanini:

👉 https://www.youtube.com/watch?v=NgZw2mhCLLM

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