Agretti (Barba di frate)

Soffio di Grano & Curiosità – Agretti (Barba di frate)

Agretti - Soffio di Grano & Curiosità - Aprile 2020

Agretti (Barba di frate)

Aprile si avvicina, e anche le nuove edizioni limitate 😉

A proposito, oggi parliamo di un tipico ingrediente primaverile: la “Barba di frate”, conosciuta anche come Salsola soda o agretto.

Scopriamo qualche curiosità in più su questa particolare pianta:

➡️ Gli agretti sono ricchi d’acqua e di fibre. Contengono vitamina A, C e vitamine del gruppo B, soprattutto B3. Tra i minerali i più presenti troviamo potassio, calcio, magnesio e ferro.

➡️ Gli agretti hanno un sapore spiccato e gradevolmente acidulo. Prima del consumo vanno lavati con cura, ma non devono restare a bagno in acqua! Si preparano scottati in acqua salata, oppure al vapore. Sono ottimi gustati semplici con olio e limone, o con le acciughe, ma non è raro trovarli in frittate e quiche.
In Romagna sono molto utilizzati anche per farcire torte salate.

➡️ In passato, la combustione delle piante di Salsola soda era uno dei principali metodi di ottenere il carbonato di sodio, anche conosciuto con il nome di soda. Si tratta di un composto alcalino che veniva utilizzato, fra l’altro, per la lavorazione del vetro, per la produzione del sapone e per altri vari scopi. Dalle ceneri risultanti dalla combustione, con opportuna lavorazione, si può ottenere soda con concentrazioni fino al 30%.

➡️ Oggi viene coltivata pressoché esclusivamente per uso alimentare; si tratta di una pianta che si sviluppa in cespugli di circa settanta centimetri di altezza, predilige i terreni sabbiosi e ricchi di sale (principalmente le zone costiere), ed è diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, da cui ha avuto origine, ma anche sulle coste atlantiche dell’Europa e su entrambe le coste dell’America.

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Cacao

Soffio di Grano & Curiosità – Cacao

Cacao - Soffio di Grano & Curiosità- Edizione limitata - Marzo 2020

Cacao

Oggi parliamo di un alimento originario dell’America meridionale, la cui pianta può raggiungere fino a 10 metri di altezza, e che originariamente veniva persino utilizzato come moneta di scambio. Ebbene, oggi si parla del Cacao!

Probabilmente tutti avrete visto e assaggiato una tavoletta di cioccolato… quel che forse ancora non sapevate è come si arrivi a tale prodotto partendo dai frutti della pianta di cacao: scopriamolo insieme!

➡️ Il frutto della pianta di cacao ha una forma di cedro allungato, dal colore giallastro-verdognolo, che diventa bruno-rossastro a maturazione. La buccia solcata da 10 strisce longitudinali e può contenere da 25 a 40 semi, immersi in una sostanza ricca di zuccheri, chiara e di consistenza gelatinosa. E’ proprio a partire dalla lavorazione di questi semi che viene prodotto il famoso cioccolato che tutti conosciamo!

➡️ I semi vengono estratti dal frutto e fatti fermentare. Dopo l’essiccazione e la tostatura (che determina il gusto finale del cioccolato ), sono triturati: la granella ottenuta è pressata e lavorata in un’impastatrice fino a ricavare una pasta morbida.
In questa fase vengono aggiunti zucchero, burro di cacao e altri ingredienti in misura variabile, a seconda del tipo di cioccolato (in quello al latte, per esempio, è aggiunto latte in polvere). La miscela così ottenuta viene poi colata in stampi a tavoletta e poi incartata nella carta stagnola, per conservare intatto l’aroma del cioccolato e difenderlo dalla luce

➡️ Chi non ha mai detto di essere dipendente dal cioccolato? In effetti, il cacao contiene diverse sostanze comunemente conosciute come alcaloidi. Tra questi alcaloidi, i più importanti sono la teobromina e la caffeina (contenuta in quantità simile al caffè): il primo è un euforizzante mentre il secondo è un eccitante: grosse quantità di cacao possono indurre una vera e propria dipendenza fisiologica! 😮

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Camembert

Soffio di Grano & Curiosità – Camembert

Camembert - Soffio di Grano & Curiosità- Edizione limitata - Marzo 2020

Camembert

Oggi parliamo di un formaggio francese tra i più conosciuti ed apprezzati al mondo: il Camembert 😋

Nel 1791 venne messa a punto la tecnica di fabbricazione del camembert grazie all’opera di Marie Harel, una contadina originaria proprio dell’omonimo villaggio di Camembert.

Questo formaggio è una variante a latte crudo dell’altrettanto famoso “Brie”, proveniente dalla Normandia, e rispetto a quest’ultimo, ha un sapore decisamente più pungente e una stagionatura tendenzialmente più marcata.

E ora, scopriamo insieme come viene prodotta questa specialità casearia francese 🙂

➡️ Dopo l’aggiunta di batteri “mesofili”, il latte crudo viene fatto cagliare e quindi tagliato in forme circolari del diametro di circa 11 centimetri. Una volta fatto scolare il siero, i dischi di formaggio vengono trasferiti nei caratteristici contenitori, costruiti rigorosamente con legno di pioppo, e sulla loro superficie si praticano alcune incisioni parallele che permetteranno al sale di penetrare più facilmente all’interno. Infine, le forme vengono cosparse di una soluzione contenente una muffa (il Penicillium Candidum, che però da queste parti viene chiamato “Penicillium Camemberti”), che conferirà al prodotto finale la conosciutissima superficie bianca e setosa. A questo punto le forme sono pronte per la stagionatura, che deve durare almeno 3 settimane.
Durante questo processo, il formaggio acquisisce il classico sapore pungente man mano che la stagionatura avanza, oltre a diventare più morbido e cremoso.

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Tonno Alalunga

Soffio di Grano & Curiosità – Tonno Alalunga

Tonno Alalunga - Soffio di Grano & Curiosità- Edizione limitata - Marzo 2020

Tonno “Alalunga”

Il “Thunnus alalunga” appartiene alla famiglia della Scombridae (la stessa dei tonni). Questa tipologia di tonno ha la peculiarità di avere una pinna pettorale molto più lunga di quella del più famoso cugino, da cui il nome.
L’alalunga ha poi occhi molto più grandi del classico tonno, e la sua carne, compatta e delicata, è di colore bianco-roseo e non rossastra.

Scopriamo insieme alcune curiosità su questa particolare tipologia di tonno:

➡️ Si tratta di un pesce pregiato noto per la delicatezza delle sue carni che, oltre ad essere squisite e sode, sono povere di grassi e in definitiva ottime dal punto di vista nutrizionale. Infatti, in 100 grammi di tonno bianco sono presenti qualcosa come 21,5 grammi di proteine e 8,1 di grassi, la metà dei quali sono Omega-3 (i famosi grassi polinsaturi che aiutano a tenere a bada i livelli di colesterolo cattivo nel sangue).

➡️ L’alalunga è un’ottima fonte vitamina A e di niacina, oltre a contenere buone percentuali di sali minerali: in particolare selenio, fosforo e magnesio, ma anche ferro e calcio.

➡️ Si tratta di una varietà di pesce molto versatile in cucina, tant’é che può essere consumato sia fresco che caldo. In particolare, questa varietà di tonno si presta bene ad essere cucinato in padella, al forno, al cartoccio, in un ricco ragù di pesce, ma anche freddo ovvero conservato al naturale o sott’olio. E’ proprio a crudo che i filetti di Alalunga esprimono le loro qualità gastronomiche.

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Chutney

Soffio di Grano & Curiosità – Chutney

Chutney - Soffio di Grano & Curiosità- Edizione limitata - Febbraio 2020

Chutney

Con il termine “chutney” si intende un condimento piccante a base di frutta, sia esotica (come ad esempio mango, cocco, ed ananas), sia “nostrana” (pere, mele, albicocche). Tuttavia, nel chutney si possono facilmente trovare diverse tipologie di verdura, unite a spezie, erbe aromatiche, aceto e zucchero 

Originaria dell’India, questa preparazione fu importata in Europa dagli Inglesi, e oggi è diventata tipica della cucina britannica. In genere il chutney si adatta particolarmente come accompagnamento per carni e pesci bolliti, ma può anche essere utilizzato per esaltare il gusto di formaggi, legumi e altre verdure.

Probabilmente vi starete chiedendo quale sia la differenza rispetto a una classica confettura (oltre ovviamente al tipo di ingredienti, decisamente più particolari nel caso de chutney)… Scopriamolo insieme 

➡️ Non chiamatela confettura

Molto probabilmente avrete sentito parlare di “composte”: questo termine è a tutti gli effetti un modo italiano di riferirsi al chutney. Anche se a primo impatto si può pensare a una confettura, in realtà si tratta di una preparazione decisamente diversa!
La prima differenza sta nel fatto che in genere il chutney non è dolce, ma agrodolce, e, inoltre, si tratta di una salsa che serve principalmente come accompagnamento per piatti salati, come anticipato prima.

➡️ Non dolce… ma agro-dolce!

In linea di massima, si può pensare al chutney come a una confettura che può essere sia dolce, che salata/piccante, ma rispetto alla nostra marmellata è molto più variegata. Infatti, a seconda delle spezie e degli ingredienti scelti, si possono avere chutney particolarmente aspri e piccanti, oppure con prevalenza del sapore dolce (e, in questo caso, si avvicina molto di più alla marmellata di frutta). Limone, aceto, peperoncino e zenzero sono tra gli ingredienti più utilizzati per trovare il giusto bilanciamento tra dolce e speziato, che conferisce le classiche tonalità a questa caratteristica preparazione.

Non resta che provarla… buon chutney a tutti! 

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Vaniglia

Soffio di Grano & Curiosità – Vaniglia

Vaniglia - Soffio di Grano & Curiosità- Edizione limitata - Febbraio 2020

Vaniglia

E’ un orchidea messicana famosa per essere dolce, aromatica, e persino utile contro stress e insonnia… probabilmente avrai pensato a tutto fuorchè all’ingrediente di oggi: la Vaniglia!

Come per molti degli ingredienti di cui parliamo solitamente, anche nel caso della vaniglia esistono diverse varietà, ognuna con le sua caratteristiche peculiari. Tra le più pregiate non possiamo non menzionare la “Bourbon“, proveniente dall’isola Réunion e dal Madagascar, la vaniglia “Tahitensis“, prodotta in Papua Nuova Guinea, ed infine la “Tahiti“, dai baccelli molto scuri e carnosi.

➡️ UNA BACCA DALLE ORIGINI ANTICHE

Questo ingrediente è utilizzato sin dai tempi antichi: si narra infatti che era già utilizzata dagli Aztechi, che la univano al cacao per ottenere una bevanda dolce, che chiamavano “tlilxochitl” (buona fortuna con la pronuncia 😁); possiamo considerarla a tutti gli effetti l’antenata del nostro cioccolato aromatizzato alla vaniglia!

➡️ UTILIZZO IN CUCINA

La vaniglia “al naturale” si trova in commercio sotto forma di baccello, un bastoncino nero lungo tra i 15 e i 30 cm.
Tuttavia, è possibile trovarla anche sotto forma di estratto, che deriva dalla macerazione dei baccelli in alcool, o di polvere, prodotta dalla macinazione dei baccelli essiccati.
In commercio si trova anche lo zucchero vanigliato, che è zucchero unito all’estratto in proporzioni variabili.

E’ bene ricordare che esiste anche la vanillina di sintesi, prodotta a livello industriale. Quest’ultima non deriva dalla pianta della vaniglia, ma è appunto prodotta tramite procedimenti chimici che fanno uso di altre molecole aromatiche, come ad esempio l’eugenolo naturalmente presente nei chiodi di garofano, e persino la resina di abete rosso 😮

Nella cucina internazionale è probabilmente la spezia più utilizzata in pasticceria.  La potete trovare facilmente in gelati, yogurt, dolci al cucchiaio come budini, creme, panne cotte, e persino come aroma di alcune bevande.

➡️ COME VIENE TRATTATA DOPO LA RACCOLTA?

I baccelli possono raggiungere i 30 cm di lunghezza e, una volta colti, vengono fatti fermentare ed essiccare. Questo lungo procedimento si suddivide in diverse fasi, ed è essenziale per enfatizzarne gli aromi tipici, oltre a migliorarne la capacità di essere conservata.

➡️ PROPRIETA’ E BENEFICI

La vaniglia è un antisettico naturale ma anche un prezioso calmante: come anticipato, risulta molto utile per combattere lo stress e sconfiggere l’insonnia. Un buon latte caldo aromatizzato alla vaniglia è infatti un ottimo rimedio per chi ha difficoltà a prendere sonno.
Inoltre, il suo particolare aroma è dato dalla presenza della vanillina, un polifenolo con proprietà antiossidanti, che contribuisce a mantenere giovane l’organismo, contrastando l’azione dei radicali liberi.

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