Branzi “Stravecchio”

Soffio di Grano & Curiosità – Branzi “Stravecchio”

Branzi "Stravecchio" - Soffio di Grano & Curiosità - Dicembre 2019

Branzi “Stravecchio”

Sicuramente conosci già il famoso formaggio Branzi, ormai diffuso ampiamente tra i più antichi e tipici delle Orobie. Quello che forse non sapevi ancora, è che esiste una versione particolare di questo formaggio, chiamata Branzi “Stravecchio”: se sei un amante dei formaggi saporiti, questo articolo fa per te!

Il Branzi prende il nome dall’omonimo paese dell’Alta Valle Brembana in cui è nata la produzione tradizionale e dove tuttora il latte intero di vacca viene lavorato presso i locali della Latteria Sociale di Branzi Casearia. A proposito, basta ricordare che Il Branzi è inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Lombardia!

E ora, scopriamo qualche curiosità in più su questo straordinario prodotto:

➡️ Nel 1953 Giacomo Midali, casaro di Branzi, perseguì l’obiettivo di produrre tutto l’anno un formaggio di alta qualità, garantita dall’impiego delle tecniche tradizionali utilizzate in alpeggio e dal latte prodotto in valle. Con questo scopo fondò la Latteria Sociale, a cui aderirono molti piccoli produttori, e dalle cui coldere uscirono le prime forme di quel particolare formaggio che i Soci denominarono Branzi.
Sono passati ormai 66 anni da quel momento, ma la sua tipicità, legata alla qualità del foraggio e dei pascoli, è rimasta invariata nel tempo, grazie a un processo di produzione fedele all’originale, e una filiera che ha saputo mantenere le tradizioni e la qualità del prodotto finito.

➡️ Quale è la differenza tra la versione classica e lo “stravecchio”?
Ebbene, come si può intuire dal nome, la principale differenza è data dai tempi di stagionatura: nel caso del Branzi classico essa si limita a 2-6 mesi per la varietà classica, mentre per lo “Stravecchio” si possono raggiungere stagionature anche superiori a un anno.
La stagionatura prolungata è in grado di conferire a quest’ultimo delle caratteristiche molto più marcate, e, in particolare, sapori e aromi molto più intensi, complessi, e caratteristici.

➡️ Si tratta di un formaggio prodotto con il latte montano delle Valli Bergamasche, ed appartiene alla categoria dei formaggi a pasta semicotta. Ha una forma cilindrica, con diametro di circa 36/42 cm e pesa tra i 8 e gli 11 kg, mentre l’altezza dello scalzo è di circa 9 cm.
La pasta si presenta leggermente soda di colore giallo paglierino, con una diffusa “occhiatura”. Il gusto è decisamente saporito, e questa caratteristica lo rende particolarmente indicato nei piatti con la polenta o come antipasto tagliato a dadini.

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Torrone

Soffio di Grano & Curiosità – Torrone

Torrone - Soffio di Grano - Curiosità Dicembre 2019

Torrone

Il torrone è un dolce italiano e spagnolo, consumato, come da tradizione, durante il periodo natalizio (anche se, come ben sappiamo, ogni momento è perfetto per assaporare un pezzo di torrone 😋).
Questa preparazione dolciaria è composta da albume d’uovo, miele e zucchero, a cui si possono aggiungere mandorle, noci, nocciole tostate, e persino arachidi.
Spesso questo composto viene avvolto tra due strati d’ostia, ma non è strano trovare delle versioni prive del rivestimento esterno!

Si pensa che questo dolce fosse diffuso già nella Roma antica, e il suo consumo rimase relativamente ristretto fino al Medioevo. Durante questo periodo fu infatti esportato dagli arabi, divenendo così noto e apprezzato anche in altre parti del mondo.
Tuttavia, anche in questo caso non può mancare il dibattito sulla provenienza, esistono infatti teorie secondo le quali furono proprio gli arabi ad inventare questo dolce!

➡️ Vi siete mai chiesti da cosa è dovuta la consistenza variabile del torrone?
Le principali varietà di torrone sono quello duro e quello morbido: la differenza fra le due è dovuta a diversi fattori, tra cui innanzitutto il diverso grado di cottura dell’impasto: si va dalle 2/3 ore per il torrone morbido alle 12 ore per la varietà friabile. Oltre alla cottura, anche la proporzione tra miele e zuccheri determina la solitdità o meno del prodotto finale.

➡️ Ma… perchè si chiama proprio Torrone?
Pare che il suo nome derivi dal verbo latino “torrēre”, che significa abbrustolire con riferimento alla tostatura della frutta secca che lo compone.

➡️ In italia la produzione di Torrone si concentra soprattutto nelle città di Cremona e di Benevento.
Tuttavia, esistono diverse varietà regionali come quella calabrese e quella sarda: il torrone sardo si riconosce per il suo caratteristico colore avorio e per la sua dura consistenza, oltre ad essere dolcificato quasi esclusivamente con il miele.
Altre varianti locali sono il torrone siciliano al pistacchio e il torrone aquilano (al cacao o alle nocciole).

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